FOLIGNO NASCOSTA: IL TORCHIO DELLA PRIMA COPIA DE “I PROMESSI SPOSI”
FOLIGNO NASCOSTA: IL TORCHIO DELLA PRIMA COPIA DE “I PROMESSI SPOSI”
In Via della Rosa, un vicolo che collega via Mazzini (un nome che rileggerete a breve) con Piazza San Francesco, c’è una suggestiva bottega dove all’interno è conservato con amore e gelosia un bellissimo regalo secolare. Stiamo parlando della storica Tipografia Sociale.
La prima volta che sono entrato in Tipografia sono rimasto stupito dai macchinari presenti, mi è sembrato di fare un tuffo nel passato dove tutto è perfettamente in armonia con l’ambiente. Subito mi è saltato all’occhio un torchio, dopo diversi giorni, incuriosito chiedo ad Enrico e Nicola Pellegrini i titolari della Tipografia cosa fosse quel macchinario. La risposta è stata a dir poco sorprendente: <E’ il torchio che stampò la prima copia de “I Promessi Sposi”>.
Superato lo sbalordimento iniziale ho voluto approfondire la questione, sappiamo tutti che “I Promessi Sposi” di Manzoni è stato stampato a Monza, allora perché il torchio che stampò la prima copia de “I Promessi Sposi” si trova a Foligno, in una tipografia? La storia ha dell’incredibile.
Enrico e Nicola, persone estremamente cordiali e orgogliosi di questo pezzo di storia che hanno dentro la loro bottega mi raccontano l’avventura secolare di questo torchio e della loro Tipografia.
Facciamo un passo indietro nel tempo, siamo ad Ancona nel 1870, dove nasce la Tipografia Sociale grazie a Domenico Barilari. All’epoca in Tipografia stampavano un giornale chiamato “Lucifero”, giornale vicino alle idee di Mazzini e Garibaldi. Il giornale venne spesso censurato e contrastato dalla Chiesa. La storia della Tipografia è segnata da un particolare dono, fatto dal Marchese Filippo Villani, convinto repubblicano il quale regalò appunto il torchio che stampò la prima copia de “I Promessi Sposi”, precisamente della terza edizione del 1840, quella che abbiamo studiato sui libri di scuola.
Insomma, la Tipografia Sociale partì con un macchinario a dir poco magico, ma non è finita qui…
Durante la seconda guerra mondiale la Tipografia Sociale era in mano ad un’altra famiglia anconetana, i Pascucci. Il proprietario, appena finito il conflitto, innamoratosi di una folignate trasferì la Tipografia a Foligno portandosi con sé anche il celebre Torchio che stampò la prima copia de “I Promessi Sposi”.
Questa è la storia raccontata da Enrico e Nicola Pellegrini, e non finirò mai di ringraziarli per l’esperienza che mi hanno regalato.
Questo torchio in ghisa ne ha viste di cotte e di crude su e giù per l’Italia. Ora sta nel posto più adatto a lui, a Foligno, la città della stampa per antonomasia e dentro la Tipografia Sociale in via della rosa, dove viene custodito amorevolmente e orgogliosamente.
Ovviamente è solamente una minima parte della storia, il consiglio è di andare a vederlo! Rimarrete stupiti dall’atmosfera che si respira dentro la bottega, dalla storia che trasuda e dalla cordialità di Enrico e Nicola.
Scritto da Alex Casciarri
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Francesco Serafini
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